mercoledì 7 agosto 2013

Rinoplastica


La rinoplastica è uno degli interventi di chirurgia estetica che richiedono maggiore esperienza da parte del chirurgo.
Non esistono due visi identici e ciascun intervento rappresenta quindi un atto molto personale: un naso, per quanto elegante e raffinato su un volto, non avrebbe nessun significato su di un altro.
La qualità della pelle è importante nel conseguimento di un buon risultato: se è molto spessa e grassa non permetterà di ottenere, per esempio, una punta del naso molto delicata.Ciò deve essere ben spiegato al paziente per evitare possibili disillusioni.
Eventuali disturbi della respirazione (setto, turbinati ecc.) possono essere risolti durante lo stesso intervento (previa esecuzione di TAC o altri esami prescritti dal chirurgo). Dopo l’anestesia, attraverso piccole incisioni poste all'interno del naso, e quindi invisibili, è possibile raggiungere e modellare opportunamente sia le cartilagini della punta che il dorso, rendendolo più lineare o regolare. Solo in alcuni casi è richiesto ricorrere a piccole cicatrici esterne, nella cosiddetta “tecnica open" cioè “aperta” per un più diretto approccio alla regione della punta o per ridurre l’ampiezza delle narici. La medicazione è costituita in genere da un gessetto protettivo che ha lo scopo principale di proteggere il naso da traumi esterni e consentire ai tessuti di stabilizzarsi definitivamente nella nuova forma.Nel post-operatorio dovrà essere seguita la terapia antibiotica e antiinfiammatori prescritta dal chirurgo per una settimana.

Il gessetto protettivo dovrà restare in sede per una settimana.
I tamponi nasali sono utilizzati solo se si interviene sul setto o sui turbinati e vengono comunque rimossi dopo due giorni (la loro rimozione non e' così dolorosa come vuole la tradizione...in parte anche per merito dei nuovi materiali di cui sono costituiti i tamponi).
Nelle cosiddette rinoplastiche complete (dorso e punta) possono manifestarsi piccole ecchimosi o lividi associati a un discreto gonfiore delle guance o delle palpebre; questo periodo di infiammazione acuta dura circa una settimana e varia considerevolmente da un paziente all'altro: a scopo orientativo, chi è predisposto alla formazioni di lividi anche per lievi traumi, svilupperà più facilmente un gonfiore più accentuato e persistente. I punti di sutura sono riassorbibili e non è quindi necessario rimuoverli.

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